COPPELLE E INCISIONI RUPESTRI
Ti capiterà, se vieni a trovarci in rifugio, di vedere delle piccole conche circolari su una roccia, situata poco sopra l’edificio, probabilmente portata a valle dai ghiacciai che nell’ultimo milione di anni hanno ricoperto e poi scavato le nostre valli.
Si tratta di coppelle scolpite nella viva roccia, in periodi diversi, da persone che hanno frequentato nei secoli i nostri rilievi.
Sull’origine di queste incisioni esistono diverse teorie. Secondo una di queste, potrebbero essere stati pastori dei secoli scorsi, che le hanno scolpite per facilitare o memorizzare il conteggio della loro mandria, o per deporvi del sale per le proprie capre, o addirittura per gioco e passatempo.
La versione più accreditata li indica come segni lasciati da uomini preistorici negli scorsi millenni.
Difficile è datarle con esattezza: gli specialisti ritengono che sui nostri monti possano essere state realizzate tra il terzo e il primo millennio, prima dell’era cristiana, con motivazioni che sembrano rientrare nel campo della spiritualità e del sacro. Probabilmente si trattava di altari.
Altre incisioni rupestri le troverete sul Roc dl’Ursi. Il toponimo di Roc dl’Ursi deriva dal fatto che l’imponente roccia (di m 8,40 x 4,60) è situata sotto il picco Tana dell’Orso della Valle Balma, a quota 1376. Il sito, che contiene circa sessanta incisioni cruciformi, è stato scoperto da due Guardiaparco del Parco Orsiera il 14 agosto 1986, inserito in una paleofrana che lambisce la destra orografica del Rio Balma. Le incisioni sono state eseguite con cura e sono mediamente di notevoli dimensioni. Lo stato di conservazione, grazie al supporto in gabbro, è ottimo su tutta la superficie, che è piana ed è inclinata di 30° verso Est. La roccia non è stata lavorata preliminarmente per ricevere le incisioni, che sono state scolpite con la tecnica a percussione.
Il Roc dl’Ursi, per le particolari caratteristiche che possiede, può consentire accurati studi sulle caratteristiche tenico-formali delle incisioni e permettere analisi dettagliate sulla conservazione dell’arte rupestre, in rapporto con i fattori ambientali e antropici. Inoltre la monumentalità del sito lo colloca tra i più notevoli delle Alpi Occidentali.